Dal 9 aprile al 3 luglio 2022
Prende il via il 9 aprile 2022 la nuova mostra primaverile del Labirinto della Masone, DALL’ALTO. Aeropittura futurista, a cura di Massimo Duranti con la collaborazione di Andrea Baffoni.
L’esposizione intende offrire una ricognizione sistematica di un movimento che coinvolse alcuni tra i principali artisti italiani della prima metà del Novecento, rimarcandone le specificità anche nei confronti delle altre correnti che si svilupparono a partire dal Futurismo.
Paesaggi, aerei, visioni dall’alto a volte dilatate, distorte o addirittura capovolte: l’Aeropittura esalta con sintesi ed essenzialità la velocità, il movimento e la simultaneità del volo come atto fisico e come stato d’animo.
Questa specificazione futurista vide la sua consacrazione nel 1931 con un Manifesto dedicato a firma di Balla, Depero, Dottori, Benedetta, Fillia, Somenzi e Tato, ma già dalla metà degli anni Venti aveva iniziato a diffondersi tra alcuni pittori futuristi – fino ad assumere ufficialità alla fine del decennio a partire da uno scritto di Mino Somenzi del 1928 e da un articolo di Filippo Tommaso Marinetti del 1929.
Il successo dell’Aeropittura è tale che per la III Quadriennale d’Arte Nazionale (1939) verrà realizzata una mostra collettiva intitolata Mostra futurista di aeropittori e aeroscultori, introdotta da Marinetti che per la prima volta analizza diffusamente la tendenza classificando il movimento in quattro declinazioni pittoriche e in due aeroscultoree.
È con questo testo che si confronta la mostra del Labirinto della Masone, mettendo in luce le peculiarità degli artisti dell’Aeropittura che evolvono i concetti di velocità e dinamismo non limitandosi più a treni, automobili o motocicli, bensì sfidando i cieli.
Le opere presentate in questa mostra sono numerose, per meglio rendere le sfaccettature stilistiche dei protagonisti del movimento: sono circa un centinaio, di oltre trenta artisti tra pittura, disegni, acquerelli, grafiche di medie dimensioni e anche aerosculture come quelle di Renato Di Bosso, Umberto Peschi e Mino Rosso.
I più noti esponenti della corrente sono tutti rappresentati in mostra: Gerardo Dottori è presente con le grandi tele Incendio in città e Volo sull’oceano, figurano inoltre Osvaldo Peruzzi, Fillia, Enrico Prampolini con le sue opere che tendono a un’astrazione del tutto personale; non mancano inoltre gli aerei sapientemente ritratti da Tullio Crali e da Tato. Accanto a loro Fortunato Depero che, seppur non aeropittore in senso stretto, firmò il Manifesto e sperimentò con le prospettive aeree numerose volte.
Importante la presenza di artiste futuriste: Benedetta Cappa Marinetti, Leandra Angelucci Cominazzini, Barbara, Marisa Mori sono con le loro opere testimoni di un movimento che coinvolgeva uomini e donne allo stesso modo, affascinati tutti dalle nuove tecnologie e dalle possibilità rappresentative che offrivano.
In mostra anche l’ultimo degli aeropittori: Guido Strazza, che quest’anno compie 100 anni. Giovanissimo incontrò Marinetti che lo invitò nel 1941 a una mostra di futuristi a palazzo Braschi e l’anno dopo alla Biennale di Venezia. Otto disegni in mostra documentano quella sua breve stagione futurista, prima di approdare a un astrattismo del segno che lo ha reso famoso nel mondo.
In concomitanza con la mostra uscirà un nuovo volume firmato Franco Maria Ricci Editore dedicato all’aeropittura.